“Siamo stanchi di essere considerati cittadini di serie Zeta”. È questo il grido di allarme che proviene dai residenti dell’Osmannoro, zona a confine tra Sesto e Firenze.
Questa la dichiarazione di Maria Tauriello, capogruppo di Forza Italia a Sesto Fiorentino e Jacopo Cellai, capogruppo azzurro a Firenze, che hanno fatto questa mattina un nuovo sopralluogo all’Osmannoro “dove – commentano i due esponenti del centrodestra – nulla è cambiato fino ad oggi, nonostante le infinite richieste avanzate negli anni da residenti e forze politiche.
“Tutta la zona continua ad essere in preda al degrado e all’illegalità. La raccolta porta a porta non sta funzionando a causa della mancata integrazione della comunità cinese che non rispetta le regole: girando per il quartiere ci si trova di fronte vere discariche a cielo aperto e un olezzo nauseante a causa delle elevate temperature estive. Tutto ciò accanto a “capannoni alveare” in cui si lavora in barba a qualsiasi normativa di igiene e sicurezza. Ed ancora, continua l’ormai quotidiano mercato abusivo in cui vengono venduti prodotti alimentari di dubbia provenienza, senza alcun controllo. Come mai da anni il mercato abusivo di ortaggi continua a svolgersi indisturbato?”.
“Ad aggravare questa mancata integrazione tra comunità cinese e territorio – proseguono Tauriello e Cellai –, vi è la presenza in loco del centro di accoglienza per migranti. Una situazione esplosiva che crea forti disagi e rende pessima la qualità di vita dei residenti: le leggi all’Osmannoro sembrano essere sospese. Le segnalazioni da parte dei cittadini rivolte al Comune, alla Polizia Municipale e ad Alia sono all’ordine del giorno ma tutto viene minimizzato. I fiorentini e i sestesi dell’Osmannoro risiedono qui da oltre 30 anni, pagano le tasse da sempre ed hanno diritto ad avere gli anologhi servizi di tutti gli altri cittadini. Anche il progetto ‘Inside Osmannoro’, creato per l’integrazione della comunità cinese, evidentemente non ha prodotto gli effetti sperati. Il Sindaco di Sesto è stato più volte invitato, invano, dai residenti a “fare un giro” nel quartiere per toccare con mano il degrado e per dare risposte alle tante lamentele che ormai sono divenute vero mantra che si ripete da tempo”.
“Non è più accettabile che le istituzioni continuino a disinteressarsi del problema. Per poter riportare ordine e sicurezza in loco occorrerebbero un presidio fisso della Polizia municipale e mediatori linguistici che possano aiutare in maniera concreta le famiglie italiane a dirimere i conflitti con i vicini cinesi. Si deve inoltre puntare a coinvolgere quella parte della comunità disponibile a dialogare per contribuire a risolvere i problemi. Ne va della qualità di vita di tutti” concludono Tauriello e Cellai.
Firenze 24/07/2019